Aiuto! Mio figlio ha i piedi piatti… Prima puntata: cos’è e come si diagnostica.

DocFrancescoPoggioli

Tempo di lettura medio: 1 minuti

Aiuto! Mio figlio ha i piedi piatti… Prima puntata: cos’è e come si diagnostica.

Scritto da: DocFrancescoPoggioli

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Il piede piatto (o sindrome pronatoria) è una delle evenienze che portano più spesso i genitori a consultare un ortopedico per il loro figlio/a.  
Ho scritto volontariamente “evenienze” proprio per non usare la parola “patologia” … 
Tutti i bambini nascono con i piedi piatti, si tratta di un fenomeno fisiologico. Durante l’accrescimento il bambino, mentre sta imparando a camminare, ha bisogno di una base di appoggio più ampia, pertanto in questa fase il piede piatto offre un vantaggio e non è da considerarsi patologico. Fino a circa 8 anni, la mancanza dell’arco plantare spesso è solo una situazione di passaggio e, con la crescita, la volta del piede assume la sua normale curvatura ed il piede inizia progressivamente ad assumere l’aspetto del piede dell’adulto.  

Per cominciare a chiarire qualche dubbio cominciamo con una definizione di piede piatto flessibile: 

È una condizione del piede che presenta una riduzione della volta plantare longitudinale durante il carico, accompagnata da un’estensione dorsale limitata, un tendine di Achille accorciato, una posizione in valgo del retropiede e iperpronazione dell’avampiede. Tuttavia, il piede rimane flessibile e l’arco mediale può essere ripristinato mediante una manovra di varizzazione del tallone.

Visita ortopedica

Spesso alla visita i bambini sono asintomatici e la preoccupazione principale dei genitori è la forma del piede durante il cammino e le preoccupazioni dei genitori per i potenziali danni futuri.  
La sfida più importante per il medico è quindi quella di distinguere una condizione che può avere una storia naturale benigna da quelle che possono causare disabilità futura se non trattate.  

La visita è di fondamentale importanza proprio per discriminare un piede piatto flessibile da altre patologie a prognosi meno favorevole. Importante è esaminare il paziente sia seduto che in piedi. Il piede piatto infatti può essere una deformità dinamica che spesso viene smascherata durante la marcia. Il paziente deve essere osservato camminare a piedi nudi per valutare l’instabilità e l’asimmetria della marcia. È anche necessario osservare le suole delle scarpe del giovane paziente per identificare un’eventuale usura asimmetrica. Quando il paziente è in stazione eretta si osserva la presenza (o assenza) dell’arco longitudinale mediale, la prominenza dell’osso navicolare e della abduzione del mesopiede infine, l’allineamento del calcagno. I bambini spesso si presentano con un valgismo del retropiede. Vanno inoltre valutati i tessuti molli ed in particolar modo in questo caso deve essere valutata la rigidità del tendine di Achille, del muscolo gastrocnemio e del tendine tibiale posteriore. 

Esami diagnostici

Nella maggior parte dei casi non è necessario nessun esame di approfondimento.
Le radiografie standard di routine non sono essenziali per la diagnosi.
Tuttavia, dovrebbero sempre essere richieste per valutare con maggiore precisione un dolore non caratteristico, la flessibilità ridotta e per una eventuale pianificazione chirurgica. Le proiezioni fondamentali sono la antero-posteriore (AP) in caricolaterale ed obliqua sia del piede che della caviglia