Anatomia
L’articolazione dell’anca (o coxo-femorale) è una tipica enartrosi (articolazione mobile -diartrosi-, le cui superfici articolari sono costituite da una forma sferica o semisferica e da una concavità a sua volta sferica concava) che unisce il femore all’osso dell’anca. L’osso dell’anca vi concorre con una cavità articolare quasi emisferica, l’acetabolo, e il femore con la testa femorale che rappresenta circa i 2/3 di una sfera piena di 4 o 5 cm di diametro.
La cartilagine articolare copre la superficie articolare sia del femore che dell’acetabolo creando una superficie liscia e a basso attrito che aiuta le ossa a muoversi facilmente l’una sull’altra durante il movimento.
L’acetabolo è circondato da una forte fibrocartilagine chiamata labrum o labbro glenoideo. Il labrum forma una guarnizione attorno all’acetabolo contribuendo a fornire stabilità all’articolazione.
Descrizione
Nel FAI, la crescita eccessiva dell’osso si sviluppa attorno alla testa del femore e/o all’acetabolo. Questo dismorfismo causa un contatto anormale tra le ossa dell’anca e impedisce loro di muoversi agevolmente durante l’attività. Con il passare del tempo, questo può causare lesioni al labbro glenoideo e rottura della cartilagine articolare conducendo all’osteoartrosi.
Quali sono i tipi di conflitto?
Se ne distinguono due tipologie fondamentali:
Il conflitto può dipendere da una deformità tipo pincer (che in inglese vuol dire pinza o tenaglia) quando l’acetabolo ha una forma tale da stringere come una pinza la testa femorale, diminuendo l’escursione. Questa forma colpisce prevalentemente le donne.
Il conflitto può dipendere da una deformità tipo cam (che in inglese vuol dire camma) che si verifica quando la testa femorale non è perfettamente sferica. Ciò comporta che durante il movimento la parte eccentrica entra in conflitto con il bordo acetabolare. Questa forma è tipica degli uomini.
Nella maggior parte dei casi tali deformità coesistono determinando una lesione di tipo mista.
Quali sono i meccanismi che innescano il conflitto?
In sintesi possono essere:
- la presenza di una sporgenza della parete antero-superiore dell’acetabolo, che, essendo troppo avvolgente rispetto alla porzione posteriore crea un conflitto con il collo femorale durante la flessione e la rotazione interna;
- la perdita della sfericità della testa del femore tra la testa ed il collo;
- una eccessiva sporgenza della testa femorale nell’acetabolo dove risulta come incarcerata;
- la ridotta antiversione o una retroversione del collo femorale;
- un’alterazione del tilt pelvico;
- un’eccessiva lassità articolare e periarticolare che favorisce un anomalo contatto tra collo ed acetabolo (in questo caso soprattutto gli atleti che con gesti atletici ripetuti sollecitano l’articolazione ai massimi gradi).
Quali sono i sintomi?
I sintomi più comuni di FAI includono:
- dolore;
- rigidità articolare;
- zoppia.
Il dolore si verifica spesso nella zona inguinale, anche se può verificarsi nel versante esterno dell’anca. Movimenti quali girarsi, torsioni ed accovacciamenti possono causare un dolore acuto e lancinante altre volte invece il dolore è più sordo.