Il ginocchio valgo nel bambino è un riscontro comune che, nella stragrande maggioranza, non richiede nessun tipo di trattamento ortopedico. È una delle casue più frequenti di visita ortopedica pediatrica insieme al piede piatto.
Ma approfondiamo l’argomento.
Cosa significa ginocchio valgo e ginocchio varo
Per capire il concetto di ginocchio valgo e ginocchio varo è necessario capire che cos’è l’asse meccanico dell’arto inferiore.
Se tracciassimo una linea ipotetica che va da centro della testa femorale al centro della caviglia, questa linea dovrebbe passare anche per il centro del ginocchio. In alcuni casi non è così e si parla di ginocchio valgo quando l’asse meccanico non attraversa il centro del ginocchio, ma cade verso l’esterno. In questo caso le ginocchia puntano verso l’interno.
Il ginocchio varo invece si ha nel caso opposto, ossia le ginocchia puntano verso l’esterno.

Sviluppo del ginocchio nel bambino
Quando i bambini iniziano a camminare, intorno al primo anno di età, il ginocchio è fisiologicamente varo. Successivamente si passa ad un periodo di ginocchio valgo.
In uno studio del 1975 eseguito in Finlandia, sono stati seguiti i bambini dalla nascita fino all’età di tredici anni. In questo studio si eseguivano delle radiografie ogni anno per verificare come variava l’angolo del ginocchio.
Questo studio, con i canoni odierni, non è più considerabile etico e quindi non èpiù riproducibile ma ha permesso di capire molto sullo svilippo del ginocchio valgo nei bambini.
Infatti si riscontrò che prima dell’ anno di età le ginocchia sono vare. Successivamente diventano valghe tra i 18 mesi ed i 3 anni. Il valgismo può essere anche piuttosto pronunciato ma diminuisce fino ad arrivare a 5°-6° all’ età di 6-7 anni.
Perchè si passa dal ginocchio varo al ginocchio valgo?
In realtà questa domanda non ha ancora una risposta chiara e definitiva. Sembra però che la spiegazione derivi dall’aumento di dimensioni del bacino che, crescendo in senso trasversale, crei una condizione transitoria di valgismo dell’arto inferiore.
Quando il ginocchio valgo nel bambino diventa patologico?
Come abbiamo visto il valgismo del ginocchio è una situazione che, nel limite di certi valori, è fisiologica.
Quando si visita un bambino è necessario valutare fondamentalmente una cosa: la gravità della deformità. Questa va posta in relazione all’età e alle possibili variazioni (anche in base all’etnia).
Spesso il valgismo è più apparente che reale. Quando il bambino viene disteso sul lettino il valgismo scompare. Bisogna inoltra considerare vari fattori come la storia familiare, l’esame obiettivo e, quando necessario, le radiografie.
Sono proprio le radiografie che permetto di quantificare la deformità. Grazie alla radiografia degli arti inferiori (in carico), è possibile determinare l’angolo femoro-tibiale.
Un varismo oltre i 3 anni ed un valgismo superiore a 10° dopo gli 8 anni possono essere, a titolo esemplificativo, delle situazioni patologiche che possono richiedere una correzione chirurgica.
In cosa consiste l’operazione di un ginocchio valgo nel bambino?
L’emiepifisiodesi è l’intervento ideale per la risoluzione del problema. Questa tecnica permette una crescita guidata bloccando temporaneamente una parte della cartilagine di accrescimento (la struttura che garantisce la crescita dell’osso) permettendo la normale crescita dall’altra. Questo blocco si ottiene innestano provvisoriamente una piccola placca con viti. Rallentando la crescita dal lato in cui la placca viene inserita si va incontro ad una progressiva correzione della deformità. Una volta raggiunto il corretto asse meccanico la placca e le viti vengono rimosse altrimenti si andrebbe incontro allo sviluppo della deformità opposta a quella di partenza.
La velocità di correzione dipende dal grado di deformità iniziale e dall’età del bambino.
Basandosi sulle cartilagini d’accrescimento viene da se che questa tecnica è attuabile solo nei pazienti pediatrici in cui, queste cartilagini, sono ancora in fase di crescita.
I vantaggi della tecnica risiedono nel fatto che non vi è la necessità di avere immobilizzazioni quali gessi o tutori, il carico è libero fin dal giorno dell’intervento ed il recupero funzionale veloce.