Artrosi di ginocchio (gonartrosi)

Cartilagine

È una patologia che causa la progressiva degradazione e degenerazione della cartilagine articolare

Dolore

È la prima causa di dolore al ginocchio dopo i 50 anni di età

Trattamento

Il trattamento non è sempre chirurgico e deve essere personalizzato sul paziente

Se soffri di artrosi di gonartrosi (artrosi di ginocchio) avrai certamente sperimentato il dolore che essa provoca. Spesso i pazienti affetti da tale patologia, proprio a causa del dolore, modificano il loro stile di vita, riducendo l’attività fisica e le normali attività quotidiane.

L’artrosi è una patologia altamente eterogenea caratterizzata da una progressiva perdita di cartilagine, rimodellamento delle ossa adiacenti e concomitante infiammazione locale.

L’Organizzazione Mondiale della sanità classifica l’artrosi come l’unidicesima patologia su 291 per anni vissuti dal paziente con disabilità.

L’artrosi di ginocchio colpisce persone di tutte le età, maschi e femmine, con diversi livelli di attività fisica. Se pensi che questa patologia interessi prettamente le persone anziane ti sbagli. Il suo sviluppo inizia molto prima di quanto si pensasse in origine, infatti è classificata tra le prime 20 malattie nella fascia di età 40-45 anni.

Un tempo si pensava che l’artrosi di ginocchio (detta anche gonartrosi) fosse una problematica solamente meccanica. Con il passare del tempo (e degli studi) si è capito che siamo di fronte ad una malattia dell’intero ginocchio, inteso proprio come organo.  L’artrosi colpisce infatti diverse strutture e funzioni articolari, essendo in interazione con il corpo umano nel suo insieme.

I tessuti coinvolti comprendono:

  • cartilagine
  • ossa
  • legamenti
  • tendini
  • sinovia
  • menischi.

Il coinvolgimento relativo di ciascuno di questi tessuti può variare da paziente a paziente e anche nel corso della malattia.

Negli ultimi decenni si sono fatti passi da gigante nel campo della diagnostica, grazie a migliori tecniche radiologiche e markers ematici.

Questo però a confuso ulteriormente le idee.

La diagnosi di artrosi di ginocchio non è fatta su delle radiografie o su una risonanza magnetica.

Una valutazione accurata della malattia va molto oltre la semplice valutazione radiografica, spesso infatti c’è disaccordo tra la lastra o la risonanza e i dati strutturali del paziente.

Fino al 50% dei pazienti con dolore al ginocchio suggestivo di artrosi non hanno dei riscontri radiografici. 

La guida all'artosi del ginocchio

Se vuoi le risposte a tutte le domande che riguardano questa patologia ho scritto la più grande su questo argomento che sia mai stata realizzata.

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I falsi miti della protesi di ginocchio

Dalle ultime statistiche, dall’inizio del nuovo millennio ai giorni nostri il numero totale di impianti di protesi ortopediche in Italia è più che raddoppiato, con oltre 250 mila interventi. Significa un intervento ogni 2 minuti. Sono numeri impressionanti ed in costante aumento. 

Come chirurgo ortopedico penso ad agisco secondo le evidenze scientifiche attuali e non c’è dubbio che la protesica abbia rappresentato una delle svolte epocali nella chirurgia ortopedica. Ha permesso a milioni di persone di ritornare ad una vita attiva e soddisfacente. 

Ogni anno inoltre, le grandi aziende multinazionali sanitarie investono milioni di dollari per lo sviluppo di nuovi materiali, impanti, innovazioni, migliorando costantemente le soluzioni offerte.

Purtroppo, come spesso accade, quando qualcosa funziona bene si tende a sovrastimare i benefici e minimizzare i rischi. Questo ha portato ad un eccesso di chirurgia protesica che ancora oggi non tende a diminuire, portando i costi (sia per i pazienti che per il sistema sanitario) a livelli enormi.

Protesi di ginocchio / anno

Protesi di ginocchio / minuto

%

Pazienti insoddisfatti

Su una delle più autorevoli riviste scientifiche mediche al mondo: il British Medical Journal, è stato pubblicato un interessante articolo le cui conclusione sono abbastanza chiare: 

” La pratica attuale della sostituzione protesica del ginocchio […] ha effetti minimi sulla qualità della vita […]. Se la procedura fosse limitata ai pazienti più gravemente colpiti da tale patologia, la sua efficacia aumenterebbe, e diventerebbe economicamente più sostenibile […] “

I pazienti inoltre dovrebbero essere informati dei rischi conseguenti ad una sostituzione protesica del ginocchio. Rischi che, ancora oggi, sono tutt’altro che trascurabili. Un paziente su cinque ancora oggi non sarà soddisfatto dell’intervento. A questi vanno aggiunti coloro i quali andranno incontro ad infezione dell’impianto e quindi un possibile secondo intervento, un dolore cronico, rigidità ed altre complicazioni. La mortalità infine, legata alla protesica di ginocchio, è di circa un paziente ogni 500.

Quindi la protesi di ginocchio non funziona?

Assolutamente NO! E’ una procedura validissima. In attesa che la scienza ci porti verso i trattamenti rigenerativi è sicuramente una soluzione eccellente.

Ciò che rimane vero ed immutabile è che:

ogni paziente è unico e, come tale, ha delle indicazioni specifiche.

La protesi di ginocchio non è per tutti, anzi.

Moltissimi pazienti non ne hanno affatto bisogno e possono curare l’artrosi senza nessun intervento chirurgico. 

Il trattamento conservativo (non chirurgico)

Appurato che il ginocchio è un organo, ossia un’unità anatomica, fisiologica e funzionale che adempie a compiti specifici, sapere trattare l’artrosi in modo non chirurgico significa non concentrarsi esclusivamente sulla cartilagine usurata o sul dolore ma influenzare l’ambiente biochimico dell’articolazione incidendo sulla progressione della malattia.

Se ti dicessi che esistono dei trattamenti non chirurgici e non farmacologici sicuri e potenti per trattare l’artrosi di ginocchio cosa penseresti?

Molti di voi sono a conoscenza di diversi approcci conservativi. Alcuni trattamenti tipici e diffusi sono:

Presi singolarmenti queste “soluzioni” sono solo delle frecce scagliate a caso!

Meglio sottoporsi ad un ciclo infiltrativo, e con quale farmaco? O meglio eseguire della fisioterapia? Ma quali esercizi? Devo utilizzare un tutore? Devo assumere degli integratori?

La realtà è che l’artrosi è una malattia multifattoriale che colpisce l’intero ginocchio inteso come organo.

La gestione moderna dell’artrosi deve basarsi su un approccio individualizzato, che includa non solo il sollievo dal dolore, ma anche l’identificazione e la gestione dei fattori di rischio che contribuiscono alla condizione del paziente, con conseguente miglioramento dell’ambiente metabolico e biomeccanico dell’articolazione.

La guida all'artosi del ginocchio

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Medicina rigenerativa

Soluzioni chirurgiche

Osteotomia

L’artrosi colpisce persone diverse in modi completamente diversi. Esistono pazienti che corrono o giocano a tennis con un quadro radiografico di grave artrosi di ginocchio mentre altri, con un quadro lieve faticano anche a fare modeste camminate.

Il concetto è che:

ognuno vive l’artrosi in modo diverso e quindi, il trattamento deve essere strettamente personalizzato: un vestito su misura. 

Definito questo dobbiamo però capire alcuni concetti basilari di come l’artrosi possa manifestarsi solo su un compartimento ginocchio.   

Comincia ad osservare questa immagine. 

Se hai le ginocchia arcuate (quello che chiamiamo un ginocchio varo), allora la forza che si scarica lungo la gamba dal ginocchio alla caviglia passa prevalentemente attraverso il lato interno o mediale del ginocchio.

Viceversa, se le ginocchia sono valghe, il peso passerà prevalentemente nel compartimento esterno.   

Tieni presente che ad ogni passo il peso che arriva al ginocchio è circa 4-7 volte il peso del tuo corpo. Se solo un compartimento del ginocchio subisce la maggior parte di questo stress, la cartilagine inizierà a degenerare e a diventare artrosica. 

Ecco una tipica radiografia di una persona attiva con un dolore della parte interna del ginocchio.

ginocchio varo artrosi

Il lato esterno del ginocchio mantiene uno spazio normale tra le ossa (femore e tibia) che indica che lo spessore della cartilagine è normale. Mentre nel compartimento mediale si osserva una degenerazione artrosica, con una riduzione dello spazio femoro-tibiale. 

Spesso pazienti così iniziano un trattamento conservativo, magari si sottopongono a infiltrazioni di acido ialuronico o corticosteroide senza però trarne beneficio duraturo.    

Come si fa a capire se ho le ginocchia vare o valghe? 

Alcune persone nascono con un ginocchio (o entrambi) varo o valgo. Altri invece acquisiscono tale deformità con il passare del tempo, spesso a causa di un intervento di meniscectomia. La meniscectomia porta inevitabilmente alla degenerazione di quel compartimento, ma questa è un’altra storia… 

Per diagnosticare e soprattutto quantificare il malallignamento è necessario eseguire una radiografia degli arti inferiori in carico chiamata telemtrica.  

Quindi che cos’è l’intervento di osteotomia?  

In generale, l’intervento di osteotomia consiste nel correggere la deformità di una gamba (generalmente vara o valga) in modo che la forza o il peso si distribuisca più uniformemente su entrambi i lati del ginocchio.   

Nello specifico un’osteotomia tibiale prossimale o HTO è una procedura che utilizziamo per correggere il varismo di ginocchio determinato da una deformità della tibia, una delle forme di mal allineamento del ginocchio più comuni. Una tipica HTO comporta un piccolo taglio (cuneo) attraverso una parte della tibia. Formato il cuneo, poi si può aprire per correggere l’allineamento (osserva l’immagine qui sotto). 

La quantità di apertura varia a seconda della quantità di correzione che dobbiamo ottenere per allineare correttamente la gamba.

Osteotomia tibiale prossimale ginocchio varo

L’osteotomia in sintesi

Per chi

Persone attive con meno di 65 anni con artrosi monocompartimentale

Riabilitazione

Prime 2 settimane autogestite poi con fisioterapista. Durata: circa 2 mesi.

Recupero

Ritorno alle normali attività (es. lavorare, guidare etc) 45-60 giorni

Ritorno allo sport

Ritorno a sport di I° livello: 4-6 mesi. Sport di contatto e/o pivot: 8 mesi circa

Osteotomia di ginocchio

Protesi di ginocchio

La protesi di ginocchio consiste, in sintesi, nella sostituzione della superficie articolare delle ossa del femore e della tibia e, a volte, della rotula. Il Chirurgo ortopedico rimuoverà la cartilagine danneggiata ed  componenti di metallo e leghe plastiche per ripristinare l’allineamento e la funzione del ginocchio.

La procedura chirurgica durain media circa 1-2 ore.

Osteotomia tibiale prossimale ginocchio varo

Le protesi però non sono tutte uguali: oltre che nelle dimensioni, differiscono anche per tipologia.

Le principali distinzioni sono tra:

  • protesi di ginocchio monocompartimentale, che interessano solo una porzione dell’articolazione;
  • protesi di ginocchio totale, che sostituisce tutta l’articolazione (la rotula non sempre vi è la necessità di protesizzarla).

L’altra distinzione prevede:

  • protesi di ginocchio cementate, la cui tenuta nell’osso è data per l’appunto dalla presenza di cemento dedicato a questa chirurgia che indurendosi mantiene salda la protesi nell’osso;
  • protesi di ginocchio non cementate. Queste protesi hanno una superfice in grado di stimolare la ricrescita ossea

Entrambe hanno vantaggi e svantaggi che il tuo ortopedico saprà spiegarti esaustivamente.

La durata della ricovero è mediamente di quattro sette giorni, durante i quali si verifica che non vi siano complicazioni post operatorie, dalla febbre dopo l’intervento alle infezioni,  e si provvede a svolgere la prima fase della riabilitazione, la più delicata.

La protesi di ginocchio in sintesi

Tempo d'intervento

90 minuti per la protesi torale, 45 minuti per la monocompartimentale

Camminare

Dopo 24-48 ore con stampelle

Riabilitazione

6-8 settimane

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