Tutto quello che devi sapere sulla lesione del Legamento Crociato Posteriore (LCP)

DocFrancescoPoggioli

Tempo di lettura medio: 3 minuti

Tutto quello che devi sapere sulla lesione del Legamento Crociato Posteriore (LCP)

Scritto da: DocFrancescoPoggioli

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Il ginocchio è una complessa articolazione, che comprende molteplici elementi che lavorano insieme per garantirne sia la stabilità che la flessibilità. Tra questi, c’è il Legamento Crociato Posteriore (LCP), che si trova nella parte posteriore dell’articolazione e rappresenta un punto di unione importante tra il femore e la tibia. In questo articolo scoprirari tutto quello che devi sapere sulla lesione del Legamento Crociato Posteriore (LCP), da come si rompe a come si diagnostica e come si gestisce il percorso di cura.

Cos’è il legamento crociato posteriore

Il LCP è un legamento robusto e resistente, che rappresenta una delle principali strutture di sostegno del ginocchio. Anche lui, come il legamento crociato anteriore (LCA) può essere soggetto a lesioni, queste però sono più rare rispetto al LCA e rappresentano meno del 20% di tutte le lesioni del ginocchio. Le lesioni del LCP sono spesso causate da un impatto potente, come ad esempio un trauma sportivo, oppure un incidente stradale in cui il ginocchio colpito in senso antero-posteriore mentre è flesso.

I pazienti che hanno subito una lesione del LCP descrivono una serie di sintomi, tra cui difficoltà nella decelerazione, nell’affrontare pendenze o scalini, e nelle torsioni. Queste lesioni possono avere un significativo impatto sulla qualità della vita del paziente, impedendo o limitando la capacità di compiere attività quotidiane e sportive.

Per questo motivo, è importante riconoscere i sintomi di questa patologia. In caso di lesione, è fondamentale sottoporsi a una valutazione ortopedia da uno specialista in chirurgia del ginocchio e, se necessario, intraprendere un percorso terapeutico che permetta di ripristinare la stabilità e la funzionalità di questa articolazione.

Quali test per il crociato posteriore

Una diagnosi precisa ed efficace è fondamentale per il trattamento delle lesioni del legamento crociato posteriore (LCP). Il primo passo per la valutazione della lesione è una visita ortopedica specialistica.

È importante notare che le lesioni isolate del LCP possono guarire da sole con il tempo, ma una diagnosi precoce e una valutazione accurata sono fondamentali per garantire che la guarigione avvenga in una posizione stabile e funzionale del LCP. In alcuni casi, la risonanza magnetica potrebbe non essere sufficiente per una diagnosi completa delle lesioni croniche del LCP, poiché potrebbe non rilevare una lesione che è guarita in una posizione sbagliata.

Durante la visita si valuterà la traslazione posteriore del ginocchio, il cassetto posteriore in rotazione neutra ed altri test attivi e passivi. A complemento, si potrà richiedere l’esecuzione di radiografie del ginocchio bilateralmente in stress posteriore della tibia per valutare la traslazione tra un ginocchio e l’altro. Se la traslazione posteriore supera generalmente i 7-8 mm, sarà necessaria una ricostruzione chirurgica.

In sintesi, l’obiettivo dei test diagnostici è di determinare la gravità della lesione del LCP e di garantire che il trattamento scelto sia il più adeguato per garantire una guarigione completa e stabile.

Trattamento conservativo e chirurgico

Trattamento conservativo

La lesione si può, un modo semplificativo, dividere in 3 gradi. Per le lesioni isolate del LCP di grado 3 e per lesioni associate ad altri legamenti del ginocchio, la soluzione più comune è la chirurgia di ricostruzione, che ripristinerà la stabilità del ginocchio e migliorerà la sua funzionalità. Per grado 1 e 2 si può valutare un percorso conservativo dove generalmente al paziente si consiglia l’utilizzo di un tutore a spinta posteriore per mantenre il LCP in posizione neutra.

Trattamento chirurgico

Come hai letto precedentemente, in caso di una lesione completa del LCP con una traslazione posteriore della tibia rispetto al femore di oltre 8 mm, può essere necessaria una chirurgia di ricostruzione. Questo è generalmente raccomandato per pazienti giovani che hanno bisogno di migliorare la funzione del ginocchio e ridurre il rischio di artrosi generato da successive lesioni. Tuttavia, la chirurgia di ricostruzione è anche consigliata per pazienti sotto i 50 anni che sono ancora atleti di livello o hanno una instabilità sintomatica che impedisce loro di svolgere attività quotidiane.

Alcune volte anche se il LCP non va operato è necessario comunque un intervento. Va infatti tenuto presente che circa il 90% dei pazienti con lesioni del LCP sintomatiche hanno anche lesioni dell’angolo posterolaterale (PAPE) o altre lesioni associate (menisco, cartilagine, etc), che causano instabilità del ginocchio e richiedono un intervento comunque un chirurgico.

La tecnica di ricostruzione chirurgica del LCP può essere effettuata sia utilizzando un graft da donatore che un prelievo dal paziente stesso. Le due soluzioni presentano vantaggi e svantaggi. Sarà il tuo ortopedico a valutare la migliore soluzione personalizzata sull’esigenze del paziente.

Dopo l’intervento

Dopo la chirurgia, il paziente può iniziare a piegare il ginocchio già il primo giorno. Verrà comunque utilizzato un tutore come quello che si utilizza nel trattamento conservativo (vedi sopra). Dalla 6-7 settimana, si inizierà a camminare con le stampelle poi, gradualmente si abbandoneranno quando si riuscirà a camminare senza zoppicare. Sucessivamente verranno fatti svolgere eserciazi per il recupero della forza, dell’elasticità. Infine dovrà essere riabilitata la propriocezione. Il tempo per tornare allo sport varia tra 6 e 10 mesi, a seconda di quanti legamenti sono stati ricostruiti. Infatti come ti dicevo prima il 90% dei pazienti con lesioni del LCP sintomatiche hanno anche lesioni dell’angolo posterolaterale (PAPE).